Fiorenzuola d’Arda: pillole di storia della sua fondazione

collegiata di Fiorenzuola (clic per ingrandire)

«Il sorgere di Fiorenzuola d’Arda sull’asse della via Emilia, la tradizione di un antico centro romano, ne indicano l’origine da una statio, da una mansio, da una mutatio degli itinerari nel quadro della viabilità antica dell’Italia settentrionale….» ¹

Una viabilità  che comportava, sulle grandi vie come la era l’Emilia, la realizzazione di luoghi di sosta e riparo per i viaggiatori e per le stesse guarnigioni del territorio. Luoghi di servizio che con il tempo si andarono ad espandere fino a formare veri e propri centri abitati con popolazione stabile.

«Nel tratto da Piacenza a Parma, Fiorenzuola e la ancor più importante Fidenza , che fu un vero municipium romano, avevano questo importante scopo… »¹

A una certa cadenza di tali vie importanti si realizzavano luoghi di sosta e servizio.

Fiorenzuola, nella nostra provincia, fu favorita oltre che per la distanza che la separava da Piacenza, Fidenza e Parma anche perché qui vi era il crocevia con l’importante via che raggiungeva Castell’Arquato e poi l’Appennino….per raggiungere il centro Italia e Roma.

«Successivamente,  in epoca longobarda, vediamo costruito e funzionante a Fiorenzuola un monastero, attribuito però con forme di vigilanza alla superiorità del Vescovo…»¹

Il primo documento che testimonia tutto questo è del 31 marzo 744,  è riportato dal Campi e ripreso dall’ Ottolenghi², famoso storico fiorenzuolano,  che pubblicò una memorabile storia di “Fiorenzuola e dintorni” nel 1903 (stampato dalla tipografia Pennaroli).

Si tratta di 500 pagine da leggere e rileggere per poi passare all’altrettanto eccellente “pagine storiche di Fiorenzuola d’Arda” della locale proloco del 1969 (…stampato dallo stabilimento Malvezzi) che contiene scritti di Nasalli Rocca, Dodi, Bergamaschi, Artocchini, Fiori, Manfredi, Carrà, Berti, ecc..ecc..

Il re Ildebrando scrive al vescovo di Piacenza  Confirmamus vobis….monasteria Florentiolae et Tolla et Gravaco (Il monastero di Tolla, dedicato ai SS. Salvatore e Gallo, sorgeva  in territorio montano, poco distante dall’attuale Rabbini-Monastero, all’epoca dell’atto citato era già esistente dal 616 circa;  molto potente e con ricchezze grandissime).

Il Monastero fiorenzuolano, anche se non vi sono precisissime indicazioni, doveva sorgere dov’è ubicata l’attuale “ciesa granda” e non doveva essere grandissimo. Fu l’accrescersi dell’importanza del sito con il conseguente affermarsi del carattere cittadino di Fiorenzuola  che determino la necessità di ampliare la chiesa a scapito del Monastero medesimo.

In epoca Carolingia, di fatto, questo Monastero scomparve per lasciare il posto alla Pieve, istituzione religiosa  di grande importanza per l’epoca che sopperiva anche a quelle funzioni “civili”  che con la caduta dell’impero era andate perdendosi. Di fatto, con tali istituzioni religiose, nasce il primo “Stato Civile” post imperiale dove si registrano le popolazioni, le nascite, i morti e di redigono documenti notarili di compravendita di terreni, case, e beni in genere..

Le pievi di Fiorenzuola, Castell’Arquato, Vigoleno e l’abbazia di Tolla hanno rappresentato tutto ciò, e non solo ciò!

Fiorenzuola divenne anche sede di importanti “ospitali” per i pellegrini “francigeni” che numerosi percorrevano la via Romea e che, giunti da queste parti, potevano scegliere una possibile alternativa al tragitto del vescovo Sigerico (che proseguiva fino a Fidenza per salire al passo della Cisa…). La via “alternativa”, che ebbe tanto successo nell’alto medioevo,  era quella che prevedeva di raggiungere il monastero di Tolla, quindi il Pelizzone per ricongiungersi,  superato Bardi-Gravago,  con la via francigena della Cisa  che portava i pellegrini a Roma.

Ora a Fiorenzuola  possiamo ammirare uno dei pochi, purtroppo, simboli che richiamano alla sua storia più antica: la magnifica collegiata di San Fiorenzo.

NOTE

¹EMILIO NASALLI ROCCA, le strutture amministrative della comunità di Fiorenzuola, nell’opera collettiva pagine storiche di Fiorenzuola d’Arda, Fiorenzuola tipografia malvezzi, 1969

²Altra fonte d’ispitazione del presente post: EMILIO OTTOLENGHI, Fiorenzuola e dintorni, fiorenzuola, tipografia Pennaroli, 1903

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